Le tàmbure. I due telai rotanti con i pannelli delle ore e dei minuti furono realizzati e montati nel 1858 da Luigi De Lucia per permettere una lettura più immediata dell’ora dalla Piazza e sono tra i primissimi esempi del genere usati in un Orologio pubblico. Le due tàmbure reggono dodici pannelli ciascuno che misurano cm 80×50 l’uno con la numerazione progressiva in numeri romani da uno a dodici, l’altro con la numerazione in numeri arabi con cadenza di cinque minuti. I numeri, un tempo illuminati dall’interno delle tàmbure, sono ritagliati su lamiere di zinco tinteggiate in blu. L’aggiunta delle tàmbure ha comportato l’esclusione dei Re Magi. Un congegno di sollevamento e arretramento delle tàmbure consente, nelle feste dell’Epifania e dell’Ascensione, di liberare le porte e il cerchio dentato per consentire la processione dei Magi e dell’Angelo davanti alla Madonna.
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La Torre dell’Orologio (PDF 4518 Kb) – in breve
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